Barack Obama sa parlare alla gente, sa trasformare in consenso anche posizioni di dissenso. È insomma un politico di razza. Ottimo tattico, è alla continua ricerca di una strategia nuova per gli Stati Uniti.
Aveva promesso riforme importanti e ha cominciato a farne. Con il piano per la sanità pubblica ha vinto un traguardo importante. Ora vuole riformare la finanza corsara. Aveva fatto credere che fosse finita l’epoca delle “guerre preventive”, per dare la pace all’America. E’ riuscito a conquistare il premio Nobel per la pace, ma ha aumentato il contingente americano in Afghanistan, annunciando di voler la vittoria.
Obama ha galvanizzare l’elettorato americano, che gli ha dato la vittoria col 52,9 per cento dei voti. Nella campagna elettorale ha realizzato un contatto reale con gli elettori, trovando sempre parole molto coinvolgenti. Nel giro di poco più di un anno s’è accorto però che governare l’America è più difficile che fare una travolgente campagna elettorale.
Sa tenere testa alle contestazioni, affrontandole direttamente e con coraggio, ma ha dovuto accorgersi che quel suo efficacissimo slogan elettorale, “Yes, we can”, talora doveva trasformarsi nel suo realistico contrario, Yes, we can’t.
Senza perdersi d’animo, Obama ha continuato nelle riforme possibili e si oppone alla crisi, consapevole che il peso dell’America nel mondo non è quello di una volta. Il libro registra le fasi di una grande campagna elettorale, ricorda le promesse mancate e descrive le diffioltà nel fronteggiare lo schianto finanziario di questi mesi. Senza dimenticare che l’Italia ha giocato un ruolo nella decisione di Obama di salvare dalla crisi un colosso americano dell’automobile.

Collana: Solitudini
Formato: cm 12×20
Pagine: 160
Rilegatura: Brossura Filo refe
ISBN: 978-88-96986-00-4