C’erano una volta gli imperi. Oggi forse sta sorgendo l’Impero. È la tentazione dell’America trascinata da due spinte: la constatazione della propria quasi onnipotenza e la rivelazione della propria vulnerabilità. Confermata la prima dal declino apparentemente definitivo dell’ultimo rivale, l’Unione Sovietica… Rimasta senza concorrenti, l’America ha visto sorgere un nemico forse non imprevedibile ma certo non previsto: gli adepti di una utopia reazionaria, la “purezza islamica” senza base in alcuno Stato ma contro tutti gli Stati. La sovversione universale contro l’impero universale.
Il Novecento è stato il Secolo Americano: il Duemila si è inaugurato con la tentazione di consolidare la leadership in egemonia. Non a caso né stravaganti, alcuni intellettuali Usa dell’era Bush hanno pensato il presente nei termini di un passato remoto: Washington come la nuova Roma, il Secolo Americano che sfoci e si eternizzi in una Renovatio Imperii attraverso, una ristrutturazione permanente degli equilibri mondiali secondo i rapporti di forza del momento.
Una strategia su cui il giudizio è evidentemente sospeso e sul successo o ripiegamento niranno per pesare i due imperi superstiti del millennio trascorso: la Russia ancora lacerata, la Cina trionfante per l’essere uscita da due secoli di umiliazioni. Due potenze in ristrutturazione dopo il fallimento della solo cosa che le avvicina: la tragica, immensa esperienza del comunismo. Una rilettura della cronache del suo fallimento su cui azzardare una diagnosi sul futuro del pianeta.
Collana: Solitudini
Formato: cm 12×20
Pagine: 300
Rilegatura: Brossura Filo refe
ISBN: 88-902367-2-3
Scrivi un commento