• Un libro che è un grido d’amore e un capolavoro letterario.

    «Se non fosse stato per la fede nel nostro incontro futuro, non sarei mai sopravvissuta a questi decenni passati da sola. Rido di me stessa, non oso alimentare questa fede, che tuttavia non mi abbandona. L’incontro ci sarà, la separazione non esiste. Così mi hanno promesso ed è questa la mia fede.»

    Nadežda Mandel’štam

     

    Mai finora tradotto integralmente in italiano, Speranza abbandonata chiude le Memorie di Nadežda Mandel’štam apertesi con Speranza contro speranza. Qui, a essere raccontato non è solo un sentimento assoluto, quello per Osip Mandel’štam, il più grande poeta russo del Novecento, uomo e intellettuale stravagante e anticonformista, vero e proprio «esule in patria», ma c’è anche spazio per un incredibile susseguirsi di ritratti di molti protagonisti della vita culturale dell’epoca, da Anna Achmatova a Vja eslav Ivanov e Nikolaj Gumilëv, Aleksandr Blok e Vladimir Majakovskij. E poi Boris Pasternak, Marina Cvetaeva, Jurij Tynjanov. Sullo sfondo di un Paese travolto prima dalla Rivoluzione, dilaniato poi dalla Guerra civile, annientato infine dal Terrore staliniano Nadežda Mandel’štam ci prende per mano in un viaggio che è anche un pellegrinaggio e un intenso dialogo con i fantasmi di una storia grandiosa e terribile. Un memoir che «narra di cosa visse il cuore» al tempo in cui era l’ideologia a battere nel petto dei carnefici.

     

    Nata nel 1899, Nadežda Jakovlevna Chazina conobbe Osip Mandel’štam nel 1919 e lo sposò nel 1922. Dopo la morte del marito, trascorse il resto della sua vita a «salvarne» l’eredità poetica, mentre i capricci dello stalinismo la spostavano lungo i confini della patria. Sopravvissuta alle «purghe» e al «terrore», il disgelo kruscioviano le permise di tornare a Mosca, dove rimase sino alla fine dei suoi giorni (1980) e dove scrisse il suo capolavoro, un racconto dall’interno dei tormenti e delle tragedie del leninismo e dello stalinismo, delle speranze deluse e delle promesse tradite del comunismo, come nemmeno Solgenitsin e Grossmann sono riusciti a fare.

    Traduzione e cura di Valentina Parisi eMarta Zucchelli Introduzione Paolo Nori Euro 34,00,00 / Pagine 880 Brossura filo refe con bandelle Edizione numerata ISBN 9791281519091 Uscita 22 maggio 2024

    QUESTA EDIZIONE SPECIALE DI SPERANZA ABBANDONATA É STATA IMPRESSA PER GLI AMICI DELLA SETTECOLORI IN TRECENTO ESEMPLARI CONTRASSEGNATI DA NUMERI ROMANI.

    RECENSIONI:  
  • Un noir degno del miglior Simenon scritto dall’ormai disilluso cantore della «giovinezza fascista»

    1943. Nella Francia occupata dai tedeschi, un giovane ufficiale, Robert B., rientra a Parigi dopo più di tre anni di prigionia. Nell’attesa di un treno che, dalla Gare de Lyon, lo riporti finalmente a casa, ha un pugno di ore da spendere nella capitale e un impegno da assolvere: trovare Marie-Anne, la ragazza che il suo compagno dell’Oflag in cui erano rinchiusi, Bruno Berthier, ha conosciuto durante una breve licenza dal fronte e di cui è rimasto innamorato. Ha inizio così una ricerca attraverso una città che non ha più nulla della Parigi da Robert conosciuta prima della guerra: strade vuote di automobili, mercato nero, code, vetrine spoglie, un’atmosfera di paura, rabbia, disordine morale, troppi volti sconosciuti, nessun volto che riesca a risplendere nel ricordo. Via via che le ore scorrono, la ricerca assume i contorni di una vera e propria inchiesta, perché anche la polizia è intanto sulle tracce di Marie-Ange, resasi irreperibile: il corpo del suo ex marito è stato infatti ritrovato alla frontiera franco-belga, in un camion contenente merci di contrabbando. Chi l'ha ucciso? E perché? C’erano ancora rapporti fra loro? Che ne è stato del figlio che avevano messo al mondo? In Sei ore da perdere, Robert Brasillach costruisce un perfetto noir alla Simenon dove una struttura a incastro illumina di volta in volta gli indizi in vista della loro finale collocazione, ma traccia altresì un crudele quanto illuminante ritratto di una capitale in tempo di guerra dove il senso del «tragico sociale» fa strame di ogni illusione sul passato e sull’innocenza dei suoi protagonisti. Scritto di getto in pochi mesi, pubblicato come feuilleton per il settimanale «La Révolution nationale» dal marzo al giugno del 1944, questo poliziesco d’atmosfera è l’ultima prova narrativa di Brasillach e un’ulteriore conferma, qualora ancora ce ne fosse bisogno, del suo grande talento di narratore.

    Robert Brasillach (1909-1945) fu giornalista e critico militante, saggista, ma soprattutto romanziere (Le voleurs d’étincelles, 1932; L’enfant de la nuit, 1934; Le Marchand d’oiseaux, 1936; Comme le temps passe, 1937, edizione italiana, La ruota del tempo, Settecolori, 1985; La Conquerante, 1942). L’attrazione della rivoluzione fascista (insieme con i miti corneilliani), si tradusse in lui in quel singolare romanzo che è Le sept couleurs (1939, traduzione italiana, I sette colori, SE, 2019). Alla liberazione, nel 1944, venne processato e condannato a morte per collaborazionismo. Una domanda di grazia indirizzata al generale de Gaulle e firmata da molti intellettuali rimase senza effetti: Brasillach fu fucilato il 6 febbraio 1945.

    Collana Di là dal fiume e tra gli alberi Traduzione Alessandro Bernardini Introduzione Roberto Alfatti Appetiti Postfazione Fausta Garavini Euro 22,00 / Pagine 220 Brossura cucita filo refe con bandelle Edizione numerata ISBN 9791281519022 Uscita 13 settembre 2023

    La pubblicazione di quest’opera è stata curata e realizzata dall’editore Manuel Grillo e scelta da Stenio Solinas nelle vesti di direttore editoriale.

    QUESTA EDIZIONE SPECIALE DI SEI ORE DA PERDERE É STATA IMPRESSA PER GLI AMICI DELLA SETTECOLORI IN TRECENTO ESEMPLARI CONTRASSEGNATI DA NUMERI ROMANI.

  • Un viaggio attraverso cinquemila anni della storia dell’umanità.

    Introduzione di Ferruccio de Bortoli

    «Un libro attentamente studiato e scritto magnificamente.» Library Journal

    «I suoi doni sono la precisione, la chiarezza e la capacità di organizzare un’enorme quantità di materiale in una narrazione vivente.» Saturday Review

    «Questi grandi pensatori hanno scritto migliaia di pagine di storia nella loro opera omnia e le hanno magistralmente distillate in questo libro.» Ray Dalio

    Quando i suoi studi stanno per terminare, lo storico si trova di fronte a una sfida: a cosa gli sono serviti, si chiede? Ha ricavato dal suo lavoro soltanto il piacere di enumerare nuovamente l’ascesa e la caduta di uomini e movimenti di idee, di raccontare da capo «tristi storie intorno alla morte dei re»? Ha realmente imparato di più sulla natura umana di quanto per strada un uomo possa apprendere, senza nemmeno lo sforzo di aprire un libro? Ha ricevuto qualche illuminazione rispetto alla nostra condizione presente, qualche guida per i nostri giudizi e le nostre linee di condotta, qualche messa in guardia contro il rifiuto di ogni sorpresa e di ogni cambiamento? Ha alla fine trovato, nel susseguirsi degli eventi passati, uno o più punti fissi che gli permettano di predire le azioni future del genere umano o il destino dei singoli Stati? Oppure si trova costretto ad ammettere che, dopotutto, «la storia non ha senso»: non ci insegna niente, insomma, e tutto ciò che è alle nostre spalle non è altro che la noiosa prova generale degli errori che il futuro è destinato a fare su una scala e uno spazio più ampi. Questo agile libro di Will e Ariel Durant è un viaggio vertiginoso nella storia esplorando le possibilità e le limitazioni dell’umanità nel corso dei secoli. Una panoramica di tendenze e lezioni tratte da cinquemila anni di storia mondiale ed esaminate da dodici prospettive: geografia, biologia, razza, carattere, moralità, religione, economia, socialismo, governo, guerra, crescita e declino e progresso. Giustapponendo le vite esemplari, le idee e i risultati ai cicli di guerre e conquiste, i Durant ne svelano i temi dominanti e danno un significato al nostro essere al mondo.

    Will Durant (1895-1981) – Ariel Durant (1898-1981). La loro Story of Civilisation, in trentadue volumi, ebbe nel 1968 il premio Pulitzer per la saggistica.   Traduzione Katia Bagnoli Introduzione Ferruccio de Bortoli Postfazione Gabriele Bonfiglioli Euro 16,00 / Pagine 150 Brossura filo refe con bandelle Edizione numerata ISBN 9791281519046 Uscita  dicembre 2023

    La pubblicazione di quest’opera è stata curata e realizzata dall’editore Manuel Grillo e scelta da Stenio Solinas nelle vesti di direttore editoriale.

    QUESTA EDIZIONE SPECIALE DE LE LEZIONI DELLA STORIA É STATA IMPRESSA PER GLI AMICI DELLA SETTECOLORI IN TRECENTO ESEMPLARI CONTRASSEGNATI DA NUMERI ROMANI.

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